The future is already here – it’s just not very evenly distributed. –William Gibson
Non è stata una sorpresa per me vedere il risultato e lo stupore di alcuni partecipanti a “Poetesse in codice”. L’evento è stato pensato come un workshop e ognuno ha potuto provare a programmare attraverso l’editor web di p5.js utilizzando alcuni sketch già impostati e creandone versioni personalizzate.

Uno degli obiettivi della Europe Code Week di cui fanno parte le iniziative finanziate attraverso il progetto Meet and Code è proprio quello di introdurre i bambini e i ragazzi dagli 8 ai 24 anni al mondo della tecnologia e del coding.
L’evento online ha raggiunto persone lontane dal Pollaio Aperto, ma la partecipazione è stata “poetica” per intensità e leggerezza. Molte grazie.
La challenge del nostro logo

Con la libreria p5.js si possono realizzare progetti complessi, ma l’interazione di base – il disegno con la posizione del mouse – è quella che dà subito soddisfazione. Abbiamo creato una semplicissima interfaccia usando qualche elemento del DOM come il pulsante di salvataggio per cercare di riprodurre la doppia L del logo del Pollaio Aperto. Una sfida, appunto.
Se anche tu vuoi provare a disegnare il logo del Pollaio Aperto ricordati di taggare @pollaioaperto su Instagram
La parola a chi ha partecipato
Non sapevo bene cosa aspettarmi dal progetto “Poetesse in Codice”. Ho sempre pensato alla programmazione come a qualcosa di super noioso e poco creativo. Una cosa “da maschi”, possibilmente nerd, che invece di passare il proprio tempo a guardare e a parlare di calcio, lo spendono a scrivere ossessivamente parole e simboli a caso e fini a sé stessi.
Laura
Francesca, mi ha fatto ricredere! Grazie al suo workshop – condotto con la simpatia e la professionalità che la contraddistinguono – ho compreso che il coding non è poi così inaccessibile e complicato, ma che, con un po’ di pratica, può diventare un’interessantissimo strumento creativo. Tutte quelle parole in sequenza, in realtà, hanno davvero un senso preciso e possono essere utilizzate anche per creare Arte.
Durante il workshop Francesca ci ha presentato ed illustrato le funzionalità dell’online editor “p5.js” attraverso il quale abbiamo potuto realizzare il nostro primissimo progetto di coding: riprodurre il logo del “pollaio aperto”.

Sono rimasta piacevolmente sorpresa dalla velocità con la quale ‘io’ sia riuscita a riprodurre un’immagine attraverso la giusta combinazione di parole in sequenza e in modo intuitivo. Devo solo affinare le mie abilità di scrittura nel cerchio, ma ci sono quasi!
Successivamente siamo giunti al vero e proprio obiettivo del workshop: la realizzazione della nostra personalissima Blackout Poetry (Poesia cancellata).
Il meccanismo è molto semplice: si prende un testo (anche in italiano, finalmente!), che può essere: una canzone, un articolo di giornale, le istruzioni della lavatrice, ecc., lo si inserisce all’interno della stringa di codice e si cancellano fisicamente alcune parole. Così facendo si crea un testo tutto nuovo e con un significato del tutto diverso, che si modifica e si trasforma ogni volta che si modella il testo di partenza.
Credo che nella sua semplicità di esecuzione, Francesca abbia voluto presentare un’idea concettualmente molto forte. Non necessariamente ciò che nasce deve continuare ad essere così come è stato creato, immobile, bensì, ogni cosa può essere, fare e diventare altro, senza restrizioni, paure o pregiudizi.
Con la Blackout Poetry, per esempio, anche il ‘bugiardino’ di un medicinale può diventare poesia, e anche una donna la può realizzare!

Sicuramente è stato un progetto che mi ha divertito e mi ha fatto pensare. Mi ha fatto ricredere sulla mia errata convinzione che la programmazione sia esclusività del genere maschile, troppo complicata per la mia conoscenza del “computer” e, soprattutto, che sia una tecnica noiosa e non adatta alla realizzazione di progetti più artistici rispetto al “sito della banca”.
Non vedo l’ora di partecipare al prossimo workshop! Nel frattempo, mi diletto con qualche “nuova” poesia.
Considerazioni finali
Grazie a iniziative come quella della EU Code Week i docenti e gli appassionati di tecnologia possono creare eventi fuori dalle aule e avvicinare i giovani all’aspetto creativo e ludico della programmazione. Seguite il calendario degli eventi (che quest’anno sono online) e pubblicizzateli perché è importante sia per i giovanissimi che per tutti gli altri.